Uguali

Uguali

Ormai i passi che fai verso qualcuno sono sempre gli stessi.
Hai un copione che si ripete da 5 anni.
Sei sempre più lucida, sempre più scettica, sempre sospettosa.
Il “ti prego, fidati, io sono diverso” lo hai sentito quasi come un’eco…
Devono dirtelo, devono definirsi, sanno che non è così, che non lo sarà, che non hanno intenzione di essere diversi.
Tu hai meccanismi strani che a loro piacciono tanto, hai questa delicatezza, questo cogliere sfumature, questo modo di lasciarli “essere”.
Si divertono ancora di più a sezionarti.
Ti si comprano con così poco alla fine!
Sempre quel grammo di tenerezza, quel pezzetto così piccolo che è la chiave di tutto.
Li lasci mostrarti quello che vogliono, non li obblighi a fare niente.
E loro decidono quasi in automatico che tu non abbia bisogno di niente, perché ormai sei presa, ormai il loro invisibile cappio ti ha catturata. E lo hai scelto da sola alla fine perché ti interessa sul serio… già. Mai mostrarsi. Mai mettersi totalmente a nudo. La finestra sul tuo mondo è sempre spalancata per onestà, non hai memoria per bugie e sotterfugi, non hai voglia di nasconderti dietro spesse coltri. Il gusto dell’indifferenza lo hai assaggiato e rivomitato col sangue per tante notti. In tutte quelle notti in cui hai solo maledetto te stessa per non essere stata mai stata sicura e aver sempre avuto paura.
Si muore tante volte. Tu resusciti ma alcune cose di te no, muoiono per sempre e ti cambiano.
Ti racconti che andrà bene, ti riprendi con prepotenza quel che puoi, chiudi porte ma la finestra aperta ai desideri, no. Quella resta spalancata a loro, i curiosi che si divertono tanto a guardarti dentro. Prendono. Ridono. Soggiornano tanto è gratis, confortevole e non hanno di meglio da fare in quel periodo. Ci credo tutte le volte alle stronzate che dicono… hanno fantasia da vendere, tutte storie strane, vite complicate… sempre le stesse bugie e la stessa bieca intenzione.
Io non mi pento di quello che do, non mi pento in nessun caso.
Ci sono stata a tutti gli effetti, mi hanno sempre trovata, non ho mai posticipato nessuno, ho ritagliato spazi per chi contava anche dove oggettivamente non potevo.
Per me non c’è mai spazio sufficiente, pensiero sufficiente, attenzione sufficiente: io so aspettare, perché dovrebbero concedersi? Posso essere messa in attesa, posticipata, annullata, ripresa, buttata, riciclata. Tanto non mi lamento, io capisco. So che non sono mai priorità, non conto niente. Evidentemente mai nessuno li ha trattati così… hanno più carattere, più rispetto verso se stessi e sono più scaltri. Io, cretina, so cosa vuol dire sentirsi mettere in un angolo e scelgo di non farlo mai con nessuno.
Essere sensibili in questo mondo è l’ultimo dei pregi, dovrebbe essere vietato per legge. Al carcere ci pensiamo da soli, ci avete frustato l’anima abbastanza.
[Yelena B.]

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