Scrivo da quando ero bambina

Scrivo da quando ero bambina, ho ancora tonnellate di vecchi e ingialliti quaderni pieni di storie che ho inventato, conservati in cassetti e armadi.
Non ho mai avuto vita facile, né buon carattere, sono ostinata e spesso diversamente burbera, se vengo delusa divento davvero intrattabile.
Nessuno capisce che il mio esserci, il mio affetto non è illimitato, non si può tirate un elastico e sperare che non si rompa. Non si può chiedermi di comprendere l’egoismo, se dicono di volermi bene, devono dimostrarmelo come io lo dimostro a loro.
Non capiscono che io mollo solo dopo l’ennesima dimostrazione di disinteresse o dopo aver scoperto la falsità.
Non ho un lato figo da mostrare, come fanno tanti qua sopra, avatar meravigliosi e la saggezza delle citazioni accompagnate da foto strabilianti, ho una piccola porta chiusa a chiave da dentro, una casa decorosa in mezzo a millemila grattacieli luccicanti.
Stendo il mio bucato al sole, senza paura di farmi vedere scalza e spettinata.
Sono sempre stata quella che non ama gioielli e appariscenza, quella che d’estate accende lo stereo, un incenso, una candela e poi spegne la luce per gustarsi la notte.
Scrivo della mia vita, pesco le parole nel fondo del barile senza levigarle, perché l’emozione è grezza e non ama essere manipolata.
A volte ci affogo dentro per quanto sono intense e allora taccio, non scrivo… muoio un po’ in questi momenti, mi fa male l’anima così forte da non respirare.
So cosa mi manca, fin troppo bene.
Avrei voluto non aver incontrato alcune persone, mi hanno reso il cammino più buio e complicato, mi hanno depredato di momenti preziosi e di linfa vitale. Mi hanno squarciato.
Se potessi, io tornerei indietro e cambierei le cose, ti eliminerei senza ripensamenti. Mi riprenderei strappandotelo dalle mani quel cuore con cui hai giocato e poi ti lascerei col vuoto nel petto.
Ora non saresti così ricco, perché vedi? Malgrado tutto, malgrado il marcio che sei, il mio piccolo, prezioso amore, ti accompagna sempre e ti benedice.
Tra le tante, le troppe, una c’era.
Resterà l’unica, quella che in fondo ti mancherà per sempre.
[©Yelena b.]

Scrivo

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