Tra reale e virtuale

La rete garantisce qualcosa che fuori non c’è, l’anonimato di un monitor… qualsiasi cosa succede resta nella rete.
Forse si è più triste quel che succede dietro un monitor piuttosto di quel che succede nella vita vera, perché accade in mancanza di coraggio, in silenzio, in solitudine.
Si è meno ricchi dentro e sempre più isolati dal mondo, anche quando paradossalmente il mondo globale è ad un solo click.
E allora i sentimenti diventano “mi piace”, una emoticon, un messaggio privato, una chat e i brividi da contatto restano archiviati negli scaffali, tra i libri, le scartoffie, la polvere.
Io voglio ancora sentire i fiocchi di neve sul viso, il tocco delle mani, il cuore battere forte, voglio poter diventare rossa sotto uno sguardo e sciogliermi in un’emozione… sono stanca dei “tvb” virtuali detti a caxxo che poi di vero non hanno nulla visto che si dileguano non appena si rompe la memoria virtuale di un pc.
Non vogliatemene, Utenti della rete, se quando scrivo scrivo di me e della mia carne, so che sono vera e che non ho chip e non masterizzo amore a richiesta: io credo ai “ti amo” non detti, ma che scalpitano e tremano fra le labbra e le dita… e di tutte queste cagate virtuali non me ne faccio niente.©

alpc

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