Sei stato un momento

Sei stato un momento, uno di quelli che speri duri per sempre ma in realtà credi solo tu.
Non eravamo in due, c’ero solo io, tu camminavi due passi indietro, pronto ad andare verso un’altra direzione…
A volte mi chiedo cosa sono stata, che ricordi di me, se nei tuoi viaggi indietro nel tempo io ci sono.
Se ti sono rimaste le notti, gli odori, le parole, il battito del mio cuore… se fossi stata davvero ciò che dicevi, ora saresti con me.
Io non l’ho visto l’amore che dicevi di provare, ho sentito uscire dalla tua bocca solo cattiverie. Non ho avuto carezze da te, non sono mai davvero entrata nella tua vita, non mi ci volevi.
Oggi lo so. E me ne sono fatta una ragione. Ti ho in un certo senso ‘capito’: ti saresti sentito in gabbia, avresti dovuto prenderti cura delle mie debolezze, dei miei sogni, del mio futuro. Avresti dovuto renderti responsabile della mia felicità e tu, così randagio e col cuore in affitto a qualsiasi fi@a, non avresti potuto fare qualcosa di così speciale.
Hai voluto solo giocare.
Perdonarti sembra essere l’unico modo per guarire, ma io non sono Dio e non sono caritatevole. Quello che mi hai fatto non può essere semplicemente perdonato.
Sto pensando a risanare i buchi e a spostare i sassi dal mio cuore: li sto usando come base per il domani. La sofferenza rende forti e disillusi, in un certo senso mi hai aiutato a fortificare il mio carattere, mi hai dato la grinta per combattere e il coraggio di non arrendermi.
Tu non fai più parte di questa mia vita e questo, paradossalmente, l’ha resa incredibilmente solida, sai?
Eri il mio punto debole, avrei fatto di tutto per te… ma tu non mi volevi e alla prima occasione sei svanito.
Non ho nulla da rimproverarmi, almeno io ti amato davvero. Un peccato da cui non avrò mai assoluzione, condannata in perituro amore.
Già.
Sono stata una, nessuna, tra centomila.
[©Yelena b.]