Muta

No, le parole non mi mancano. Non le conto.
Le parole arrivano, non le cerco.
E non le trovo altrove come dentro le scatole, le parole stanno dentro ai ricordi stessi. Ecco perché quando ricordo, parlo. Parlo con parole che mi escono dagli occhi e che si chiamano lacrime. Parlo con le espressioni, con gli angoli della bocca, con un gesto che scaccia i demoni, con un respiro profondo che mi si blocca nello stomaco.
Peccato che ogni volta che ricordo, l’unica cosa che non mi esce è la voce.
Io parlo, come se fossi muta.©

annebbiata

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