Il giorno dopo

Avrei voluto stare nel tuo cervello il giorno dopo, per seguire i pensieri, i ragionamenti, le stronzate che ti sei raccontato. Avrei voluto stare ad ascoltarli in silenzio, senza controbattere, ma solo per il gusto di sentire quante bugie ti saresti inventato per giustificare quel tuo comportamento infantile.
Oh non che fosse necessario, ormai quel che non era stato detto me lo ero detto da sola, eppure mi sarebbe piaciuto sentire quelle scuse, di sicuro sarebbe stato di sollievo e giusto per convincere il mio cuore che era finita. Ma tu non sei così, tu scappi, prendi il tuo fagotto e via, problema finito! Affrontarmi non era previsto. Ami farti correre dietro, pregare, adorare… nel tuo cervello deviato ogni donna è solo un oggetto che una volta smesso di essere utile si deve togliere dalle scatole. Io ho un pessimo difetto, sparisco. Quando è ora, il momento, anche io prendo il mio fagotto, ma ho le palle di dirtelo in faccia senza attaccare il telefono. Un fanculo detto, vale molto di più di un fanculo codardo: è una questione di palle, averle e blaterarle è tutta un’altra storia.©

luifuma

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