- Next story Il problema non sei tu, sono io. E’ indubbio che tu mi piaccia, ma è più sicuro che la paura mi fotta ancor prima che possa arrivarci tu a farlo. Che poi non è solo paura è terrore puro: terrore che tu possa entrare dentro di me da quella maledetta porta delle mie emozioni e che possa arrivare dove ancora sono debole, dove forse c’è arroccato lui con le sue mani e il suo odore. Ce l’ho sulle dita l’aroma del caffè che mi offri sempre con quel sorriso dolce, è letale, come il tuo chiacchierare imbarazzato, a chiedermi della mia vita di un decennio più in là della tua. Odio quel tuffo al cuore che sento ogni volta che apri quella porta e mi dici “eccola, ciao! Come stai?” e odio di più il mio venirti incontro per quel bacio sulla guancia, che di timido non ha nulla… che nasconde forse la voglia di qualcosa di più. Ho paura. Paura di te. Credo, però, di aver più paura di me perché ogni volta che mi innamoro è sempre un danno.©
- Previous story Finisci per crederci perché ti illudi o finisci per crederci perché ti illudono? Il confine labile sta ovunque, in una parola, in uno sguardo, in un gesto. Ti dici che è quello giusto perché quel che fa è quel che desideri. Ti dici che è quello giusto perché ti dice quel che vuoi sentire. Ti fidi… poi scopri che fiducia significa non trovare difetti, ma i difetti ci sono e sono grandi, ma sono nascosti dietro quel che credi di aver visto, sentito, provato. Eccola lì, l’illusione vestita di un sorriso crudele: spazza via tutto in un momento. Ora, ora devi raccogliere solo i cocci.©