Deliri di una mente II
Delle pagine atipiche si può dire molto. La prima cosa che si può dire è che essendo atipiche non somigliano alle altre e in questo si capisce una cosa, non sono trafficate. Spesso raccontano cose scomode come verità o pensieri detti ad alta voce, che in pochi vogliono sentire.
Il mondo virtuale ha la peculiarità di voler essere “leggero” e aperto a tutti, ti arrivano richieste e like da chiunque… cose che gratificano i più.
Cose che nutrono certe mancanze.
Eppure come sempre, esiste una piccola minoranza di non classificabili, strani esseri che scrivono, quasi bisbigliando, cose che hanno dentro e con cui combattono. Si tende sempre a tacere per paura di essere incompresi, ma loro no, loro hanno porte che si aprono all’improvviso su sentimenti e percezioni. Io li paragono ad una corsa di cavalli imbizzarriti, liberi in una landa sconfinata. Non si possono fermare certi pensieri e allora bisogna scriverli e renderli vivi.
E proprio per questo, resterò atipica. Uno schioppo.
Non ho mai scritto per impressionare o per le lodi, l’ho fatto perché il silenzio a volte è il suicidio peggiore che un’anima possa scegliere.
Io ho scelto di gridare, scrivendo: quando muoio dentro un dolore che rivivo senza fiato non cerco applausi, mi esorcizzo e cerco solo di sopravvivere.
[Yelena b.]