Sbiadita
come il sole fra le nuvole d’inverno
a volte cerco i margini per ricolorarli
ho un pastello bianco fra le dita
che non colora più
e finisce per smarrirsi nel grigio
Tutto è cenere
in questo ciclone senza porte
hai mai visto esplodere il silenzio?
È pieno di musica e frastuono
macerie e distruzione
mentre tu, statua di cristallo,
senti l’anima andare in pezzi
Sbiadita
lacera
con l’ultimo brandello della tua forza, sorridi
Un inchino, miei signori
il pagliaccio torna a recitare il suo buffo monologo
Lo spettacolo deve continuare
[©Yelena b.]