Non scrivo pezzi popolari
Potrei fare pezzi smielatissimi, di smercio sicuro, frasi tanto ‘sdolcinevoli’ da attirare la miriade di illusi che là fuori cercano il romantico…
Invece scrivo per l’altra metà, quella che beve caffè amaro, si srnte sempre fuori posto e ha smesso di sognare.
Scrivo per chi come me ha ricevuto talmente tanti schiaffi da sentirsi anestetizzato e navigato, col cuore abbozzato e l’anima a brandelli, quelli che ricominciano ogni giorno malgrado i cocci sparsi ovunque.
Scrivo di quell’amore maltrattato, confuso e bistrattato, quello vero che non è mai stato capito.
Quanti siamo?
Tanti, invisibili ai più, mischiati nelle metro, persi nella folla, tutti insospettabili sconosciuti pieni di amore che nessuno vuole.
Si, scrivo per noi dimenticati da ogni dio che abbiamo smesso di pregare.
Millemila trasandati emozionali che nascondono le lacrime dietro tanti ‘sto una favola’ ma restano zitti troppo a lungo vittime dei ricordi.
Non scrivo solo per me, scrivo per voi quello che resta quando il giorno finisce e la musica pure, mentre le nostre mani vuote restano piene.
Si.
Scrivo per noi.
[©Yelena b.]