La notte più lunga
vorrei fargli vivere le notti in cui ho creduto di morire di paura
vorrei legarlo con i pensieri più scuri che ho avuto…
per vedere
vedere se anche lui come me
avrebbe contato le sfumature del buio
Mentre le sue ossa si sgretolavano
Accartocciate da un fitto dolore…
Sarebbe caduto in ginocchio come me?
Sarebbe stato capace di guardarsi mentre il dolore esplodeva tra le rughe e ne prendeva possesso?
Sarebbe stato capace di raccogliersi e ricomporsi come se niente fosse successo?
A volte vorrei prendere per mano qualcuno…
Per portarlo con me… indietro
vorrei riuscire a riprendere quel po’ di speranza che avevo tra le dita la notte in cui me l’hai portata via…[Yelena b.]