La mia è una rivoluzione continua

La mia è una rivoluzione costante. In questi ultimi 10 anni ci sono stati tanti eventi catastrofici, cadute rovinose e grandi riprese, stati d’animo pesanti difficili da gestire e che davvero non so come io abbia fatto a superare.

Oggi mi sento in crescita, mi sento in un certo senso serena anche se non so ancora cosa voglio fare da grande. A 50 anni si dovrebbe essere esattamente dove si è voluto essere, io non so nemmeno come ci sono arrivata. Ho fatto scelte a ‘cuore’ e me ne sono sempre pentita amaramente, in questo istante, guardando indietro, posso dire di aver davvero vissuto solo quando ho fatto scelte ragionate, quando ho capito che un pizzico di ragione avrebbe fatto la differenza. L’ha fatta davvero.

Non sono mai riuscita a mettere quel dannato pizzico nella mia scelta degli amori. Ho amato tanto e d’istinto, finendo nelle storie più pesanti e complicate, negli uomini più assurdi. Ho sempre ritenuto l’amore vero una cosa viscerale, qualcosa di immediato e incontrollabile, che non puoi scegliere: è una scintilla che scatta improvvisa e tu bruci in un secondo netto, non puoi farci nulla.

Succede ancora, anche dopo anni e soprattutto ora che ho deciso di non impegnarmi in altre storie. Gli amici mi dicono che sono una persona unica, che sto sprecando tanto, che là fuori c’è un uomo che può darmi la felicità.

So che hanno ragione.

Il mio cuore è stanco e loro non lo sanno quanto, non sanno quanto dolore porto dentro: vedono una persona che ride e scherza, mi hanno visto piangere una volta, la settimana scorsa.

Mi conoscono da due anni e non so cosa mi abbia preso quella sera, forse era stata la sangria o forse perché ero solo satura di questi maledetti 9 anni. Ho pianto in maniera incontrollata e so che ho pianto per un motivo preciso.

La cosa brutta è che da quella sera non riesco a scrollarmi di dosso la malinconia e la tristezza, mi restano fisse addosso.

Mi guardo allo specchio e penso che certe cose non passeranno mai, che non potrò mai levigare certi segni, che malgrado quanto io ci provi, alcune persone resteranno fisse in me. Mi sono rassegnata ad essere stata la loro vittima, quella a cui si può far male senza pagarne le conseguenze.

Non voglio altri segni e non voglio altre mani, mi nausea l’idea di avere un’altra storia in cui sarei sempre e solo un giochino senza impegno.

C’è qualcosa là fuori.

Voglio sfidarmi a fare cose che non ho mai fatto, come guidare fino a Napoli da sola, sorridere come se niente fosse, cantare in macchina a squarciagola “just like Heaven” o “How soon is now?”… Sfondare le porte del cuore e sradicare certi pensieri neri…

Un altro anno sta finendo.

Domani… Domani… Domani.

[Yelena b.]

la mia è una rivoluzione

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