Chi soffre
Chi ha sofferto davvero non ha parti in zucchero filato e smancerie da tirare alla folla.
Chi ha sofferto continua a soffrire, lo zucchero lo prende a volte solo nel caffè.
Non è egocentrico per natura, ci è diventato.
Non è schivo per natura, ci è diventato.
Chi ha sofferto è “rotto” in quella parte di sé che è più debole e delicata, senza più possibilità di essere sistemata perché non c’è nessuna cura.
Chi ha sofferto non lo vedi, lo leggi. Senti il suo sguardo fra le parole. Non ha bisogno che tu dica qualcosa dopo aver condiviso quel momento, ti lascia assimilare i bocconi e magari sa che ti ci sei immedesimato, calzato, rivisto.
Chi ha sofferto e ha imparato a dirlo, ricama spesso i fogli, in maniera distratta. Nascono fiori senza profumo, che appassiscono tra i ricordi.
Chi ha sofferto viaggia lontano e spesso non torna.
A volte vorrei non tornare neppure io.©Yelena b.