Solo un amico

Solo un amico

Ne avevo incontrate di donne particolari, ma lei le batteva tutte.
Sembrava avere un’ombra a difenderla, uno strano invisibile campo di forza che attraeva ma nello stesso tempo ti spingeva lontano.
Avvicinarsi significava rischiare di essere colpiti da una scossa elettrica d’avvertimento.
Stava benissimo con tutti, ovunque.
Ogni argomento era trattabile, ogni conversazione possibile. Magari era una strega, chi lo avrebbe detto.
I suoi occhi. Ecco quelli erano davvero strani… Ridevano sul serio?
Me lo chiedevo tutte le volte che ci ritrovavamo a parlare e scappava la solita battuta, me lo chiedevo ancora di più quando le chiedevo “allora, come stai?”
Rispondeva “bene!” con l’enfasi di chi sta bene, ma gli occhi?
Ecco, gli occhi per una frazione piccolissima di secondo non erano più i suoi e allora gliela vedevo quell’ombra apparire e pararmisi davanti armata di spada. La vedevo sfidarmi quasi…
Avvicinarsi ad una mina così era pericoloso, avrei potuto innamorarmi di una come lei, avevo un debole per i casi irrecuperabili, i senza speranza. Lei era bollata da tutti come l’inavvicinabile lesbica di turno per via dei suoi “no” e la sua solitudine, una di quelle dimenticate da dio e da ogni divinità conosciuta.
Avrei potuto avvicinarmi forse se me lo avesse concesso.
– Io e te finiremo insieme – le dissi sorridendo un giorno.
Si voltò semplicemente, con una buffa espressione stampata sul viso – Non ti reggerebbe la pompa –
– Credi? –
– Sono ingovernabile, egocentrica e lesbica non lo sapevi? –
Di nuovo l’ombra tra noi…
– Io credo che tu sia solo ferita e stanca. E a me francamente questa storia della lesbica non convince. Magari vuoi solo farlo credere a tutti mentre ridi di noi. –
– Di quello che pensano gli altri me ne frego – replicò con una smorfia
– E di quello che penso io? –
Non credo si aspettasse una domanda simile. Mi fissò per un interminabile attimo in cui quel suo sguardo mi ribaltò lo stomaco dall’intensità: c’era un misto di diffidenza, confusione, anche un pizzico di panico.
– Tu sei un amico e le opinioni degli amici sono importanti – decretò – nella vita ci si fa delle promesse. Anni fa ne feci una a me stessa, è la mia salvezza. –
Capii che per stare con lei avrei dovuto prendere in braccio il peso della sua anima, perché amare una così non basta per ripagarla del male del passato, ombra o non ombra. Aveva bisogno di essere abbracciata fino al midollo anche se questo voleva dire pungersi con tutte le sue spine.[Yelena b.]

ombradilei

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