A loro viene facile riempirsi di parole

A loro viene facile riempirsi di parole. Si trovano ovunque, spesso smerciate a poco, svendute come un oggetto in saldo nella vetrina dell’apparenza.
Costano poco in fondo, quando son pubbliche, regalate a mazzi, svalutate.
Loro le scelgono già pronte, surgelate, da mettere nel microonde della loro vita in vetrina, quella che non somiglia nemmeno lontanamente alla loro vita vera.
Già, perché di autentico in tutto questo smercio, non vi è nulla, se non il teatro delle maschere, il culto del sembrare, la religione del dio profilo. E allora tutto fa apparenza, dalla foto d’autore alla frase scelta perché s’avvicina all’immagine smaltata a cui si è scelto di assomigliare.
Essere è maleducato e fuori moda, una scelta impopolare, da sfigati.
Forse mi dovrei ristrutturare l’immagine anche io, sti piedi scalzi e st’aria spettinata, mi fanno sembrare una povera sbandata, senza stile, mai allineata… sempre in ritardo.
Quella che si beve la sua birretta e si mangia il suo sushi; quella che si fa il suo spritz rivisitato, tre parti di vino bianco e una di succo d’arancia rossa; quella del ‘senza caffè non si comincia’; quella dai pensieri incasinati come un nido di gabbiani.
Cambiare, provare altri panni… no, grazie.
Mi allaccio il cuore con gli stessi fili di seta con cui decoro questi miei voli di parole: ad ognuno corrisponde un colore, eppure, ognuno ha sempre pa stessa tonalità della passione che mi governa.
Intingo sempre i sentimenti in questo rosso acceso e sorrido: a voi serve un’ispirazione, io sono troppo incasinata a vivermi, in tutte le mie sfaccettature.
È per questo che io vivo a braccio, voi di specchio riflesso.
[©Yelena b.]

A loro viene facile

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