Una chat

Una chat

– Sei fredda e cinica. Sei andata via tu, dopotutto. Io sono rimasto.
Tu hai scelto di andartene. E sei bugiarda! Di me non ti importava nulla.

Ci fu un silenzio. Dall’altra parte dello schermo apparve “sta digitando”, ma sparì dopo un paio di secondi.

Che si aspettava? Un “ti amo”? Forse si… ma era solo un’illusione. Non potevano viversi, lui era sposato e sua moglie li aveva fatalmente scoperti.

Quella loro relazione virtuale fatta di messaggi di chat e fugaci telefonate, rubate anche di notte quando sua moglie dormiva e la sua voglia di sentirla diventava insopportabile.

Erano parole fitte, tutta quella massa di parole che diventavano audaci messaggi, segreti nascosti, nuova linfa.

Quella donna era diventata la sua droga, non pensava ad altro. Era pazzo di lei malgrado fosse tanto particolare, selvaggia, umorale, uggiosa. Avevano avuto litigate, allontanamenti, focose riappacificazioni.

Una follia.

Poi Paola li aveva scoperti ed era stata la fine. Ci aveva provato lo stesso ad andare avanti ma non c’era stato più verso, ormai non riusciva più a tenerla con sé, fino all’addio drastico, definitivo.

Svanita, come mai esistita.

Era impazzito senza di lei, malgrado tutte le litigate avute con sua moglie per convincerla che non fosse così.

Quella donna… di cui sognava l’odore, il sapore e di cui conosceva solo i sospiri, il corpo, i pensieri. Erano stati intimi in una maniera non spiegabile. Intimi… troppo.

E ora eccola. Riapparire dal nulla.

Voleva solo dirle tutto quello che aveva passato in quei mesi senza di lei, voleva farla stare male col rimorso di quel dolore che lo aveva soffocato.

– Non hai coraggio di scrivere eh?

Altri momenti interminabili a guardare quell’avatar in attesa di una parola

“Sta digitando”, un suono, un lungo messaggio.

– Fredda… cinica. Se fredda e cinica è la scelta di non nuocere alla tua vita, si, sono colpevole. Non ho avuto scelta, Giorgio. Mi perdonerai vero? Il reato del silenzio non è stato istituito, ma quello del senso di colpa non ha bisogno di giudici. Con coscienza ho messo tutto il coraggio che avevo in questo silenzio per lasciarti la tua realtà. È stata una storia meravigliosa la nostra… ma non reale. Volevi buttar via tutto per me? Non valgo tanto, dolcezza… ma dimmi… sei sereno ora?

Aveva divorato quelle parole.

– Stupida donna…

– Sempre stata, ricordi? Stupida, stronza, cocciuta donna. Il mio affetto per te era troppo, Giorgio e tua moglie ormai aveva capito che tra te e me c’era di più di un semplice tradimento. Mi ha chiesto di farmi da parte, o ti avrebbe lasciato rovinandoti. Eri in un momento così importante della tua vita…così! Non volevo nuocerti. Giorgio… ti ho scritto per dirtelo. Volevo che sapessi.

Sei sempre la mia follia, ti tengo nel cuore, dolcezza mia…

“Non puoi rispondere a questa conversazione”©Yelena b.

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