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Sono stanca, dannatamente stanca. Stanca di guardare le persone correre mentre io a fatica cammino. Stanca di essere istinto mentre gli altri mi trattano con ragione. Stanca di essere ancora “umana” in mezzo a tanti disumani. Stanca di respirare ancora a pieni polmoni l’amore, di cercarlo affannata in mezzo al niente… Sono stanca di quella stanchezza che ti si tinge dentro come petrolio nero, che non mi fa più sentire il profumo dei fiori ma solo l’acre odore del tutto uguale… Non voglio essere inghiottita da un mondo che non mi appartiene… ma pare che sia l’unico mondo rimasto ed è l’unico in cui non c’è nessuno spazio per i sogni.©
by Yelena b.
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Quando perdi qualcosa a cui tenevi, di solito la torni a cercare, non vuoi separartene davvero. Così ripercorri i tuoi passi, facendo mente locale su cosa hai fatto e dove sei stata… torni indietro, rovisti, metti a soqquadro ogni dove. A volte la ritrovi, a volte non sei così fortunata. Quando perdi un amore spesso non è colpa tua, non c’è niente che si possa fare in realtà per recuperare, nessun posto dove andare per cercare o rovistare. Dietro ci sono mille motivi, mille ragioni per cui non è andata. Riprovare a risistemare qualcosa di rotto vuol dire rimettere insieme cocci che non andranno mai perfettamente a posto. Alcuni restano così perché spaccati in maniera millesimale, quei cocci sono le parole che ci vengono dette, anche in un momento di rabbia, non intenzionali, ma che ci hanno creato un vuoto dentro. L’eco di quelle parole è come una nota altissima cantata a bruciapelo e il tuo cuore un bicchiere che si frantuma: quel cuore frantumato resterà a pezzi… Tu sei stata quella nota che non scorderò e non mi biasimo per non averti più cercato: non sono stata io a perderti, in realtà lo avevi già deciso tu, nel momento stesso in cui hai preferito ferirmi piuttosto che amarmi.©
by Yelena b.