Fiumi

A volte butto fuori persone dalla mia vita, alcune in modo eclatante, altre in silenzio, per certe affido tutto al tempo.

Vi chiederete che cosa significhi affidare qualcuno al tempo. È molto semplice, basta interporre tra voi e loro uno spazio fatto di giorni, giorni in cui non le cercate, giorni in cui le dimenticate, giorni in cui pensate a voi stessi.

Accade sempre che i giorni si accumulino, uno sopra l’altro, come una catasta di foglie, una montagna di libri, un cumulo di detriti come quelli portati dai fiumi.

In un certo senso lo siamo, fiumi.

Nasciamo timidi, cercando una strada, ci ingrossiamo con le piogge e ci inaridiamo con il caldo, eppure continuiamo a raccogliere ciò che viene, ciò che si incontra, ciò che ci alimenta continuando la nostra scesa verso il mare.

Ogni nuovo incontro ha due poteri, arricchire o sporcare.

È inevitabile.

Oggi mi sento ibrida.

Un po’ pulita, un po’ sporca.

Ma non povera, il mio ruscello è torrentizio, travolgo tutto quando passo durante le piogge in inverno, ma mi secco sotto il sole cocente.

Del mio carattere non faccio lodi, non potrei, ma di una cosa sono sicura, lasciare gli ingombri lungo le mie rive mi fa bene.

Sono un fiume, che lascia al tempo lo scandire del mio fluire, ma non resto mai e non mi placo mai per chi non merita le mie acque.

Chi ha voglia resti, altrimenti qualsiasi punto per fermarsi e lasciarmi andare, va bene… buon viaggio![©Yelena b.]

Photo: web-all rights reserved

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