Dedicato

Dedicato

Aveva paura dei desideri.

Sapeva che loro erano il suo punto debole.

Ogni desiderio sapeva incunearsi come una piccola spina e premeva sui suoi sensi. Poteva essere un odore, uno sguardo, un tocco, un sorriso: non lo sapeva mai cosa avrebbe scatenato la sua capitolazione.

Chissà se si vedeva da fuori, se lui percepiva quel calore, quella smania che provava. Se gli occhi lo dicessero a chiare lettere quel “toccami” che sentiva echeggiare ovunque.

Se fosse il respiro a tradirla.

L’alchimia maledetta del desiderio, quella sua debolezza nascosta dietro a tutte le scuse, dietro ai no radicati, dietro agli aspetta.

– Vorrei uscire a cena con te, una sera. Lo desidero davvero. –

“Davvero”.

Lo fissò per un attimo, si era presentata al peggio di sé, perché non voleva fargli colpo, voleva che la guardasse per tutta la mole di difetti e incoerenze che era.

La diffidenza che provava doveva essere più che palese.

– Vuoi davvero invitarmi a cena? – esordì dopo un lungo momento.

Lui sorrise e i suoi occhi marroni fecero lo stesso.

E quando le rughe di un viso come quello ti fanno venire voglia di essere baciata, puoi fare solo due cose… baciarle e dimenticare di averlo fatto o innamorartene.©Yelena b.

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